Prof. Rosalbino Cerra
La vaccinazione è il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e ridurne le complicanze.
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata e offerta in modo gratuito alle persone con più di 60 anni, alle donne in gravidanza e post partum, ai ricoverati in lungodegenza, alle persone con malattie croniche come diabete, malattie cardiache e respiratorie o problemi al sistema immunitario, ad alcune categorie di lavoratori come personale sanitario e socio-sanitario, forze di polizia e vigili del fuoco, allevatori o chi lavora a contatto con animali, ai donatori di sangue. E’ raccomandata anche ai bambini non a rischio nella fascia di età 6 mesi – 6 anni.
Il vaccino antinfluenzale è comunque indicato per tutti i soggetti che desiderino evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni. Poiché i virus dell’influenza cambiano spesso, la vaccinazione va ripetuta ogni anno.
Il vaccino viene somministrato con un’iniezione intramuscolo, nella parte superiore del braccio (muscolo deltoide) negli adulti e nel muscolo antero-laterale della coscia nei bambini.
Sulla base dei ceppi virali circolanti e sull’andamento delle sindromi similinfluenzali (ILI) nel mondo, il Global Influenza Surveillance Network dell’OMS, in collaborazione con i National Influenza Centres (NIC), aggiorna ogni anno la composizione del vaccino antinfluenzale, poi ripresa con la circolare annuale del Ministero della Salute.
L’influenza è una malattia respiratoria provocata da virus (virus influenzali) che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). Spesso vengono impropriamente etichettate come “influenza” diverse affezioni delle prime vie respiratorie, sia di natura batterica che virale, che possono presentarsi con sintomi molto simili. Nello stesso periodo dell’anno in cui la circolazione dei virus influenzali è massima (in Italia solitamente in autunno-inverno) possono contemporaneamente circolare molti altri virus che provocano affezioni del tutto indistinguibili, dal punto di vista clinico, dall’influenza (Adenovirus, Rhinovirus, virus sinciziale respiratorio, coronavirus etc.).
I sintomi dell’influenza includono tipicamente l’insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 60 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base.
L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie, in maniera: diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto ravvicinata), indiretta (dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici). I pazienti affetti da influenza sono già contagiosi durante il periodo d’incubazione, prima della manifestazione dei sintomi. Una persona adulta può trasmettere il virus da tre a sette giorni dopo l’inizio della malattia. I bambini invece sono contagiosi più a lungo.
Le complicanze dell’influenza vanno dalle polmoniti batteriche, alla disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti (quali ad esempio il diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche), alle sinusiti e alle otiti (queste ultime soprattutto nei bambini).
Sono più frequenti nei soggetti al di sopra dei 60 anni di età e con condizioni di rischio; alcuni studi hanno messo in evidenza un aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto piccoli e nelle donne incinte. Tuttavia, casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane che non rientrano in alcuna delle categorie sopra citate. E’ possibile prevenire l’influenza mediante la somministrazione di vaccini specifici antinfluenzali. In generale si raccomanda di condurre le campagne di vaccinazione antinfluenzale a partire dall’inizio di ottobre e offrire la vaccinazione ai soggetti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione. Questo può essere particolarmente importante se si tratta di una stagione influenzale tardiva o quando si presentano pazienti a rischio. La decisione di vaccinare dovrebbe tenere conto del livello di incidenza della sindrome simil-influenzale nella comunità, considerando che la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente.
In Italia sono disponibili vaccini antinfluenzali quadrivalenti che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B:
- Vaccino inattivato quadrivalente split
Il vaccino contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B, autorizzato per l’uso in bambini e adulti di età superiore ai 6 mesi. I vaccini influenzali inattivati possono essere impiegati in tutte le fasi della gravidanza per proteggere la mamma ed il bambino nei primi mesi di vita.
- Vaccino inattivato quadrivalente adiuvato
Uno dei prodotti quadrivalenti contiene l’adiuvante MF59, un’emulsione olio-in-acqua composta da squalene come fase oleosa. L’adiuvante ha lo scopo di facilitare l’adeguata risposta immunitaria partendo da una minore quantità di antigene.
- Vaccino ad alto dosaggio
Si tratta di un vaccino split quadrivalente che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B contenente 60 mcg di emoagglutinina (HA) per ciascun ceppo virale per garantire una maggiore risposta immunitaria e quindi una maggiore efficacia, indicato nei soggetti di età pari o superiore a 60 anni.
- Vaccino vivo attenuato
Il vaccino vivo attenuato è un vaccino quadrivalente, che viene somministrato con spray intra-nasale e autorizzato per l’uso in persone di età compresa tra 2 e 18 anni. I ceppi influenzali contenuti nel quadrivalente sono attenuati in modo da non causare influenza e sono adattati al freddo e sensibili alla temperatura, in modo che si replichino nella mucosa nasale piuttosto che nel tratto respiratorio inferiore.
Il vaccino antinfluenzale è indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni.
Tuttavia, in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e con il perseguimento degli obiettivi specifici del programma di immunizzazione contro l’influenza, tale vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente ai soggetti che per le loro condizioni personali corrano un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano l’influenza.
Il vaccino antinfluenzale è la più efficace arma di prevenzione contro l’influenza stagionale ed in termini di riduzione delle complicanze e delle ospedalizzazioni associate.
Date le diverse tipologie vaccinali disponibili, è necessaria un’analisi scientificamente valida delle evidenze, basata su una valutazione oggettiva delle prove, come può essere quella sostenuta dalla metodologia GRADE, con l’obiettivo di offrire a medici, pazienti e decisori sanitari gli strumenti più idonei per scegliere i migliori interventi possibili.
In Italia il NITAG (National Immunisation Technical Advisory Group) suggerisce che il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2020-2022 raccomandi di valutare i nuovi vaccini in base a criteri standard per giudicare l’affidabilità degli studi disponibili.
Il vaccino antinfluenzale ad alto dosaggio può fornire una migliore protezione contro l’influenza confermata in laboratorio e contro altri outcomes secondari quali ad esempio i ricoveri ospedalieri. Infatti, nel 2014 sono stati pubblicati i risultati di un trial multicentrico, randomizzato in doppio cieco sull’efficacia del vaccino ad alto dosaggio rispetto al vaccino a dosaggio standard in soggetti di età ≥ 65 anni, evidenziando un maggiore sieroprotezione conseguente alla vaccinazione ad alto dosaggio e una riduzione dei casi di influenza confermata in laboratorio del 24,2% rispetto al vaccino a dose standard. [1] Questi dati sono stati confermati in una metanalisi di studi condotti su 45 milioni di soggetti in 12 stagioni influenzali sottoposti a vaccinazione con vaccino inattivato a dosaggio standard o ad alto dosaggio, da cui si evince che il vaccino ad alto dosaggio è più efficace nel prevenire la sindrome influenzale così come le ospedalizzazioni e le complicanze ad essa correlate, inclusi le ospedalizzazioni per cause cardiovascolari[2]
Quest’anno la Regione Calabria ha quindi deciso di acquistare, rispetto allo scorso anno, circa il doppio delle dosi del vaccino ad alto dosaggio per garantire una migliore protezione della popolazione a partire dai 60 anni di età in offerta gratuita rispettando le indicazioni riportate nella scheda tecnica.
Sicuramente la vaccinazione antinfluenzale rappresenta uno strumento di protezione sia individuale che collettiva per tutelare la salute pubblica e va effettuata ogni anno per il bene comune: non facciamoci influenzare.
BIBLIOGRAFIA
- DiazGranados CA, Dunning AJ, Kimmel M, et al. Efficacy of high-dose versus standard-dose influenza vaccine in older adults. N Engl J Med. 2014 Aug 14;371(7):635-45. doi: 10.1056/NEJMoa1315727.
- Lee JKH, Lam GKL, Shin T, et al. Efficacy and effectiveness of high-dose influenza vaccine in older adults by circulating strain and antigenic match: An updated systematic review and meta-analysis. Vaccine. 2021 Mar 15;39 Suppl 1:A24-A35. doi: 10.1016/j.vaccine.2020.09.004.